Tutto ebbe inizio con un libro…
Era il 1975, l’anno del XIV Jamboree, l’anno del Giubileo, del G6, dell’approvazione della legge che porta a diciotto anni l’età del voto e tanto altro…
Un pomeriggio d’estate un gruppo di ragazzi, all’ombra degli alberi secolari di Santa Maria, si immerse nella lettura di un libro: “Scautismo per ragazzi” di Baden Powell, un generale inglese con la passione della scrittura e dell’educazione dei giovani. Sir Robert Stephenson Smyth Baden Powell of Gilwell per tutti gli scout del mondo semplicemente B. P.
A far conoscere il libro fu un ragazzo che abitava a Vibo, suo fratello frequentava un gruppo scout ed era affascinato da questo mondo. La lettura di alcune pagine ispirò i ragazzi al punto che ebbero l’idea di far aprire un gruppo a Serra San Bruno. Non potevano farlo da soli, c’era bisogno di un sacerdote che si prendesse carico di questa “avventura”. La scelta ricadde su un giovane sacerdote, don Gerardo Letizia, rientrato a Serra dopo pochi anni dalla sua ordinazione. Egli doveva essere l’Assistente Ecclesiastico del gruppo nascente. La sua formazione salesiana, la sua forza, la sua lungimiranza, lo portarono ad accettare, in questa proposta vedeva una grande opportunità per poter fare qualcosa di concreto per bambini, ragazzi, giovani. Egli trovava molti punti in comune tra il sistema preventivo di don Bosco e l’attivismo pedagogico del metodo scout.
Fu così che il 29 settembre del 1975 vi fu la prima riunione del gruppo. Ebbero inizio le attività con la supervisione di alcuni capi dei gruppi di Lamezia e di Vibo, fino a quando alcuni di quei ragazzi “fondatori” raggiunsero la maggiore età e cominciarono a formarsi come capi dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani), nata ufficialmente nel 1974 dall’unione di ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani) e AGI (Associazione Guide Italiane). Finalmente si poteva aprire ufficialmente il Serra San Bruno 1, che ancora è attivo sul territorio e continua ad offrire a bambini, ragazzi, giovani, opportunità di fare esperienze.
Le adesioni all’inizio furono numerose, si costituirono un branco e un cerchio, un reparto e in seguito la branca RYS.
Il nome del branco era ed è tutt’ora “Piccolo Popolo”, quello del reparto “Helder Camara”, il clan, costituitosi più tardi, scelse “Francesco d’Assisi”.
Le prime riunioni al chiuso si svolgevano nella Chiesa dell’Addolorata, in seguito, venne fittata una casa con giardino, in seguito il compianto parroco Monsignor Vincenzo Samà ospitò il gruppo all’interno della canonica che da allora divenne la “sede”. La sede o la “tana”, come viene chiamata dai più piccoli, i lupetti, ha un ruolo importante, non è solo un luogo di aggregazione, è il posto dove si cresce insieme, dove si pensano avventure, si elaborano idee, si svolgono varie attività, si prega, si gioca, si riflette, “si impara da piccoli a diventare grandi”.
Negli anni settanta non era consueto vedere ragazzi e ragazze insieme che trascorrevano giorni e notti durante i campi estivi o invernali o durante le uscite, ma il gruppo scout ha contribuito a cambiare il costume della nostra società. All’inizio non è stato facile, alcuni genitori erano restii a far partecipare a tali attività i propri figli, soprattutto le figlie, poi divenne tutto naturale, lo scautismo contribuì a demolire quelle riserve e quelle barriere che erano frutto di un’educazione ancorata al passato, che vedeva le ragazze intente solo ad alcune attività domestiche; era considerato sconveniente stare insieme, maschi e femmine. Il punto di forza del gruppo e la garanzia per i genitori era la presenza di quel sacerdote che ancora oggi chiamiamo affettuosamente Dongy. Egli si assunse la responsabilità di guidarci, di intraprendere con noi il cammino, di vegliare sul nostro sonno nelle notti in tenda in montagna o quando partivamo con lo zaino sulle spalle e dormivamo all’addiaccio avendo come tetto il cielo stellato delle notti di agosto. Gli siamo riconoscenti di tale affetto e tale impegno profuso per tutti noi e per tutta la comunità serrese.
La società stava cambiando a Serra, c’era un gran fermento di iniziative, nascevano centri di aggregazione: Operazione Mato Grosso, Centro Giovani gestito dai seminaristi serresi: Angelo Vinci, Biagio Cutullè, Bruno La Rizza, Michele Pisani; si formavano gruppi musicali che allietavano i matrimoni al Kursal e squadre sportive. Il gruppo scout nasceva in questo contesto, offrendo l’occasione a bambini/bambine, ragazzi/ragazze, giovani di vivere bellissime esperienze con le attività, le uscite, i campi… ma di questo ne parleremo più in là…
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