Come tutti sanno il 6 gennaio del corrente anno a causa della rottura di una condotta Sorical avvenuta in località “Lacina”, molti comuni sono rimasti senz’acqua fra cui quello di Serra. Questo incidente anomalo e raro ha arrecato per una decina di giorni, gravi disagi alla popolazione però allo stesso tempo, ha sollevato delle problematiche ancora aperte che abbisognano di essere risolte. Noi in questo articolo senza dare giudizi definitivi, per la funzione sociale che ci siamo prefissata che rispecchia le esigenze primarie dei cittadini, ci limitiamo a riportare quello che già hanno detto i mass media locali, aggiungendo tuttavia le voci contrastanti dell’opinione pubblica del comprensorio, in merito alla nota ordinanza della Sindaca di Brognaturo, Rossana Tassone, riguardante il divieto assoluto dell’uso delle fontane pubbliche ai non residenti. Evento che ha causato un effetto deflagrante fra le popolazioni delle Serre. Su tale fatto, perplessità sul comportamento di quest’ultima, sulle pagine del Meridio ( l’8 gennaio 2022), li aveva già espresse l’avv. Bruno Vellone definendo sottilmente l’ordinanza “di dubbia commestibilità giuridica…” sotto il profilo della legittimità della stessa. E sempre nello stesso articolo si legge: “…però ha destato dal torpore i cittadini serresi che, da questo fatto grottesco, dovrebbero prendere maggiore consapevolezza del punto in cui versa Serra e trovare un’identità smarrita nel corso dei decenni…”. Aggiungasi la canzone “di sdiegnu” composta all’uopo dal compositore dialettale Bruno Tassone che ironicamente e laconicamente ha centrato il nucleo serio della crisi idrica. Tanto che, abbiamo estrapolato alcune parole significative di una certa valenza emotiva. “Alli funtani di Bregnaturi cu li bidoni acqua dinchiri…ma la sindaca si misa a gridari ca’ pi lu sirrisi acqua non ci sta…cuomu facimu non avimu acqua manchu mu mbìmu…se la Sindaca acqua non dà…ma la muntagna cuomu chistaccà com’è possibili ca acqua non va…e se la sindaca acqua non da, purtamu birra e vinu in quantità…ijmu alla chiazza di Brognaturo…e cullu vinu ndi putimu lavari…” Versi che in primo luogo stigmatizzano la condotta istituzionale della Sindaca che attraverso la sua ordinanza voleva privare i serresi di un bene primario, colpendoli in un momento di estremo bisogno ed anche nel loro orgoglio; in secondo luogo la domanda che si pone l’autore, portavoce tuttavia degli umori dei cittadini serresi è la seguente: com’è possibile che in una montagna così vasta e rigogliosa non si trova acqua? Gli acquedotti li doveva costruire IUFA’ per far sgorgare acqua più del Canada; frecciata verso le amministrazioni comunali serresi passate ed attuale! Da aggiungere infine i versi d’indole conciliativa nei confronti di li “bregnaturisi” quando parla di birra e di vino per lavarsi tanto da riempire l’Ancinale e magari brindare con loro. Abbiamo pure raccolto attraverso un sondaggio ufficioso, “la vox populi” dell’opinione pubblica del comprensorio delle Serre che si è divisa, non in parti uguali, in innocentisti e colpevolisti. I primi e la stessa Sindaca si giustificano affermando che l’intento nobile dell’ordinanza era quello di tutelare la salute pubblica nei confronti dei cittadini di fronte al Covid; che da parte della prima cittadina non vi è stata malafede anche quando nella seconda ordinanza limitava l’accesso alle fontane a 50 litri per famiglia; che essa pur sbagliando ha subito revocato l’imputata ordinanza, abiurando il suo primo convincimento istintivo. I secondi, tralasciando per motivi di opportunità gli insulti e le offese scritte dai cittadini sui social – che noi non condividiamo- hanno stigmatizzato l’ordinanza perché lesiva del diritto di eguaglianza e parlando di Lei l’hanno definita, persona poco lungimirante e senza esperienza. MORALE DELLA FAVOLA: la gaffe della Sindaca forse servirà a sollecitare la nostra amministrazione ad uscire dalla Sorical per diventare autonoma e non pagare più il canone annuale; servirà pure, da parte dell’attuale amministrazione, ad avere più attenzione per le fontane pubbliche storicamente presistenti, che ci hanno consegnato con amore i nostri avi e che una volta erano il vanto del territorio. L’iniziativa parte da questo giornale, anche perché ne abbiamo parlato in precedenti articoli. Aspettiamo una risposta concreta e scritta del Sindaco Alfredo Barillari, pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche nelle quali versa il comune. In conclusione suggeriamo la stessa iniziativa che anni orsono abbiamo dato (la cura di ogni aiuola spartitraffico ad una ditta o commerciante in cambio della pubblicità) che è quella che, la manutenzione e il decoro di ogni fontana pubblica può essere concessa agli interessati (esercizi e negozi) che ne fanno richiesta in cambio della pubblicità della loro attività. In questo modo saremo tutti contenti: residenti e turisti troviamo l’acqua sul territorio comunale senza disturbare nessuno!