Patrocinata dal Comune di Serra, previa autorizzazione del Sindaco Luigi Tassone che sta dimostrando, insieme alla sua amministrazione, vivo interesse per la cultura; organizzata dalla nostra rivista ( presenti il capo redattore avv. Gerardo Drado e il direttore avv. Domenico Calvetta ) e con la collaborazione concreta di Maria Rosaria Franzè, nuovo Presidente del Consiglio Comunale della cittadina bruniana, puntuale e scrupolosa in tutte le fasi di preparazione dell’evento, si è svolto un interessante dibattito tra studiosi sul tema “Quale eredità del novecento” che parte dal saggio di Giuseppe Calvetta, reduce dalle presentazioni del libro a Bruxelles, Roma e Vibo Valentia, per poi sviluppare un’ampia e nutrita discussione sulle problematiche del secolo scorso. Secondo il filosofo Biagio De Giovanni, in una delle recensioni sul saggio ( 20 marzo 2016 sul quotidiano “Il Mattino “ ) evidenziò come l’autore con argomentazioni valide e dimostrabili nel libro, oggi sostiene che trattasi addirittura di due secoli in uno e di conseguenza, con questa sua affermazione “provata” e confermata dalla storia, capovolgesse la tesi del grande storico inglese Eric Hobsbawm che parlò invece del novecento come secolo breve.
Il diplomatico ha voluto partecipare a questo confronto al “cospetto” dei propri compaesani che in compenso, sia per lui e sia per la presenza degli altri intellettuali, hanno gremito la sala Chimirri nel tardo pomeriggio del 22 agosto 2016. Infine per usare un termine militare, ufficiale di collegamento dell’evento, è stato il prof. Luigi Vavalà che ha egregiamente coordinato i contatti preliminari con i relatori.
Nonostante la complessità degli argomenti trattati ( rivoluzione delle ideologie, dell’arte, della filosofia, della musica ) la gente ha lasciato per oltre due ore “mari e monti” in questo periodo di ferie per partecipare al dibattito, chi per curiosità personale e chi per interesse culturale. Il pubblico all’entrata della sala non ha trovato il saggio distribuito dalla Casa Editrice Franco Angeli ( perché esaurito nella prima stesura ), bensì le recensioni e pubblicazioni di filosofi e docenti universitari che hanno seguito ogni presentazione, distribuiti dalla diciassettenne hostess Benedetta Pisani, scelta insieme ad altre due ragazze ed inserite fra tante, nella nota rubrica della rivista “Santa Maria del Bosco – Serra e Dintorni” Le belle di oggi, studentessa dell’Istituto Einaudi di Serra e promettente scrittrice. Interessante la presenza della giornalista Maria Grazia Franzè quale moderatrice del convegno che ha saputo dirigere il confronto serrato dei membri del tavolo di presidenza, con discrezione e competenza ma con un pizzico di tolleranza in più nei confronti di alcuni relatori che hanno sforato i tempi d’intervento concordati. Quest’ultimi hanno parlato scegliendo alcune delle tematiche che hanno caratterizzato il novecento.
Giuliano Campioni, docente di storia della Filosofia all’Università di Pisa, ha delineato seguendo le indicazioni di Nietzsche che “voleva nascere francese”, lo spiraglio di uscire dalle sussunzioni o sottomissioni alle macchine militari, statuali, ai forti disciplinamenti devoti e feudali soffocanti la libertà dell’individuo. Ha delineato un filo conduttore chiarissimo contro le uniformità e le omologazioni, cancellanti le differenze. Temi forti e attuali. Altrettante importanti le articolate risposte dell’Ambasciatore Giuseppe Calvetta, la sua realistica conoscenza del mondo, il suo disincanto e al tempo stesso le sue speranze per un futuro sostenibile. Articolato il suo libro, meriterebbe una lettura attenta nelle scuole e nelle università. L’intervento di Luigi Vavalà, docente di Filosofia e Storia al Liceo Classico di Trani, ha sottolineato l’importanza notevole della grande guerra e la necessità di superare le comunità organiche e romantiche sostenute dai biologismi, religioni perniciose, miti pericolosi e semplificanti. Antonino Ceravolo, Dirigente dell’Istituto Superiore Einaudi di Serra, ha messo in chiara evidenza l’importanza di alcuni aspetti della psicoanalisi di Freud e la sua influenza nel secolo scorso, centrando in modo molto chiaro il tema della caducità. Armando Vitale , Presidente dell’Associazione Culturale “Gutemberg”, ha voluto dare una lettura molto articolata del lungo Novecento, rifiutando la categoria generica del totalitarismo…Ottima l’attenzione del pubblico, pregnanti e significative le domande. Insomma una bella serata di discussione sobria, appassionata e per niente intellettualistica, seguita da un simposio dove si sono coniugate l’assaggio di prodotti tipici e la continuazione di discussioni su tematiche ideologiche fra i relatori del dibattito. Visto il successo incassato e al di sopra delle aspettative, si è pensato di organizzare una seconda edizione della Rassegna di alta cultura di agosto 2017!
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