All’inizio del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco sembra quasi spontaneo soffermarsi a riflettere sul significato profondo del termine solidarietà inteso come atteggiamento spontaneo, o concordato, rispondente ad una sostanziale convergenza o identità di interessi, idee, sentimenti o, in senso più elevato, la coscienza viva ed operante di appartenere ad una comunità. Se ci soffermiamo a riflettere, ci rendiamo conto di come, nella nostra vita, il legame che ci unisce agli altri sia un aspetto fondamentale, quasi spontaneo. Sin da piccoli involontariamente e spontaneamente infatti manifestiamo la nostra solidarietà semplicemente donando un gioco ad un altro bambino o regalandogli una caramella. Crescendo tendiamo sempre di più a sviluppare questo sentimento perché ci rendiamo conto che per voler portare avanti idee o aspirazioni è necessario volerle e sostenerle assieme agli altri, mettendo a disposizione le nostre capacità al servizio della collettività, creando ad esempio associazioni al fine di garantire aiuto morale e, a volte, anche materiale al nostro prossimo.
La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile, ma una costante, quasi una questione di vita o di morte. Ci si rende conto infatti che insieme il traguardo è più semplice, che le idee saranno tali solo se maturate all’interno di una comunità che voglia portarle avanti. Sorge a questo punto la domanda: può la solidarietà essere fattore determinante per lo sviluppo economico, culturale e sociale? Ebbene si. La storia dell’uomo è colma di esempi significativi e di dimostrazioni che egli non può raggiungere un obiettivo se non in collaborazione con gli altri. Prendiamo in considerazione ad esempio lo sviluppo economico della società: non è frutto della collaborazione solidale tra gli uomini? La stessa Europa nasce da un idea di solidarietà, da un esigenza di collaborazione tra gli Stati membri nel garantire un libero scambio di idee, di merci e di cultura. Anche nel sociale l’essere solidali è un fattore di grande sensibilità alle diverse esigenze quotidiane; basti pensare alle Onlus, alle associazioni, ai gruppi che nel sociale danno il meglio.
Come sosteneva Madre Teresa di Calcutta “Quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo l’oceano avrebbe una goccia in meno “.
Ritengo di affermare vivamente che senza una comunanza di valori l’umanità sarebbe distrutta dall’odio e dell’indifferenza, pervasa di egoismo. Facciamo della nostra vita la casa della solidarietà in modo tale che ognuno di noi possa costruire la propria vita seguendo questo insegnamento: “Se vuoi arrivare primo corri da solo, se vuoi arrivare lontano cammina insieme”.
Scritto da Monteleone Vanessa, Istituto Einaudi Serra San Bruno, classe VB, A.F.M. ( Articolo a cura della professoressa Clara Grillo)