Ettore Majorana, penultimo dei cinque fratelli, nacque a Catania il 5 agosto del 1906 da Fabio Massimo Majorana e da Dorina Corso. Ettore rivelò una precocissima attitudine per la matematica, svolgendo a memoria calcoli complicati fin dall’età di 5 anni e inoltre si dedicò allo studio personale della fisica, una disciplina che lo affascinava sin da piccolo. Ettore terminò le elementari e successivamente il ginnasio presso il collegio “Massimiliano Massimo” dei gesuiti a Roma. Nel 1921 anche la famiglia si trasferì a Roma, ed egli continuò a frequentare l’istituto Massimo come esterno per il primo e terzo anno presso l’istituto Torquato Tasso, e nella sessione estiva conseguì la Maturità Classica. Una volta terminati gli studi Liceali Ettore si iscrisse alla facoltà di Ingegneria e fra i suoi compagni di corso vi erano il fratello Luciano ed Enrico Volterra. Le ipotesi che sono state fatte sulla scomparsa di Ettore Majorana, apparte il suicidio, seguono soprattutto tre filoni: quello Tesdesco, quello Argentino e quello Monastico. L’ipotesi tedesca suppone che egli sia tornato in Germania per mettere le sue conoscenza e le sue intuizioni a disposizione del Terzo Reich, e che dopo la seconda guerra mondiale sia emigrato in Argentina. L’ipotesi argentina si fonda su tracce, reperite da Erasmo Recami, di una sua presenza a Buenos Aires, specie intorno agli anni Sessanta. Secondo una terza ipotesi, sposata soprattutto da Leonardo Sciascia nel suo libro ” La scomparsa di Majorana”, egli si sarebbe rinchiuso nella Certosa di Serra San Bruno, per sfuggire a tutto e a tutti, nel momento che non sopportava la vita sociale.
Sull’argomento consigliamo il libro del serrese Girolamo Onda (Lomorandagio) dal titolo: L ‘Angelo che custodiva gli atomi.
Chiara Fazzari 1 A – Istituto L. Einaudi Serra San Bruno – (Articolo a cura della professoressa Carmen Vona)