Nel mondo attuale vi sono molte problematiche o forme di malattie di cui non tutti ne siamo a conoscenza o, meglio dire, non ne consideriamo l’importanza. Uno dei tanti fra questi è l’autolesionismo, che deriva dal pronome greco “autos” (me stesso), e dal verbo latino “laedo” (danneggiare), il cui significato è letteralmente <<danneggio me stesso>>. L’autolesionismo è un atto che consiste nel ferirsi, nel procurarsi delle lesioni. L’atto più comune è il taglio superficiale della pelle, utilizzando strumenti come ad esempio forbici, lamette, coltelli, ecc. Esso comprende anche il bruciarsi, l’infliggersi graffi, colpire qualsiasi parte del del corpo, tirarsi i capelli (tricotillomania), sbattere la testa o tirare pugni al muro. Si manifesta in soggetti che soffrono di depressione, che hanno disturbi d’ansia, che abusano di sostanze, che hanno disturbi alimentari o disturbo post traumatico da stress, ma anche in persone omosessuali. L’autolesionismo è più comune nell’età adolescenziale e, non è esatto dire, che ciò significhi cercare attenzioni, perché nella maggior parte dei casi gli autolesionisti sono consapevoli delle loro cicatrici e tendono a vergognarsene e di conseguenza a nasconderli soprattutto con l’abbigliamento (usando ad esempio bracciali, polsini, felpe, maglie a maniche lunghe, ecc.); mentre a chi gli sta intorno se ne accorge, si costruiscono un alibi. Sin dal Medioevo, si pensava che per purificarsi dal male bisognava tagliarsi i polsi per far uscire i mostri che si tenevano dentro. Oggi, in alcuni casi, provocarsi ferite provoca un senso di piacere che allieva il dolore psicologico, in effetti non si prova bruciore nel provocare questi danni, perché il dolore psicologico è più forte, e l’obbiettivo degli autolesionisti è far si che il dolore esterno superi quello interno. Di solito chi pratica l’autolesionismo non lo fa per porre fine alla propria vita, ma per una buona parte di soggetti invece si. Il fiocco arancione è il simbolo della giornata della consapevolezza dell’autolesionismo. Ci sono molte comunità che si occupano di questo problema per sensibilizzare il pubblico, infatti ogni 1 marzo si svolge la giornata globale “self-injury Awareness Day” (SIAD), per rendere più consapevoli le persone riguardo l’autolesionismo.
Scritto da Francesca Musolino – Istituto Superiore L. Einaudi, Tecnico commerciale amministrazione finanza e marketing, classe 1a A. (Articolo a cura della professoressa Carmen Vona).