Sono passati 40 anni da quando è andato via da Serra ed in tutto questo tempo non ci siamo mai più rivisti. Qualche domenica fa, mentre esco dalla chiesa Addolorata, è da poco finita la “Curunedha”(la messa della domenica mattina), mi sento chiamare da dietro, mi giro e con mia grande sorpresa e, devo dire, tanta gioia, lo rivedo, si lo rivedo perchè nonostante i tanti anni passati lo riconosco subito, abbiamo trascorso l’infanzia e la prima giovinezza sempre insieme, poi ci siamo persi ma ora e come se tutto questo tempo non sia mai passato. Parliamo del più e del meno ma poi mi sorprende quando mi dice: sai conosco molto bene la vostra rivista e non mi sono mai perso un numero me la faccio mandare sempre da mio fratello e sono contento nel leggerla e nel leggere i tuoi articoli, soprattutto quelli che riguardano la nostra confraternita(l’Addolorata di Serra San Bruno). Dice la nostra, perchè prima di partire anche lui come me la frequentava assiduamente. Poi riprende, sai oggi anch’io sono venuto alla “Curunedha”, ho visto poca gente però e soprattutto pochi confratelli giovani, più che altro siete rimasti voi, più o meno miei coetanei, e quelli più anziani dei quali diversi non ci sono più, tu con le tue interviste fai parlare sempre gli altri della nostra confraternita ma tu cosa pensi! Amico mio( per sua espressa volontà non dico il nome è stato sempre una persona riservata e vuole rimanere tale) a quanto vedo vuoi farmi un’intervista, non te la posso certo negare ed anzi ti rispondo con piacere. Si, hai ragione, questo aspetto della confraternita non l’ho mai toccato ma forse volutamente, forse perchè lo conosco troppo bene, soprattutto dopo aver fatto il Priore nel biennio 2004-2005 ed essermi reso conto del perchè le cose vanno così. Quando ero Priore, assieme ai miei collaboratori, ho fatto di tutto per cercare di avvicinare i giovani alla confraternita e per la verità diversi ragazzi erano venuti ma si vedeva lontano un miglio che erano spaesati, frastornati e questo perché, a mio parere, inseriti crudamente(passami il termine) in un mondo che non conoscevano di cui nessuno gli aveva mai detto niente. Credimi, constatare questo è stato per me un’amara sorpresa, parlando con i miei collaboratori apertamente ho detto loro: che senso ha portare qui gente che non sa nulla di confraternita! che risulta soltanto iscritta forse senza nemmeno saperlo! io voglio confratelli veri, gente che sa cosa sia la confraternita e che faccia le cose con cognizione di causa e non per sentito dire o perchè l’ha fatto prima di lui suo padre o suo nonno. Il confratello va formato e questo compito non spetta certo al Priore di turno ma al Padre Spirituale che, come prevede lo statuto, dovrebbe essere la guida spirituale della confraternita, noi non abbiamo mai eletto e comunque mai avuto un vero padre spirituale, un prete che si occupasse della formazione spirituale dei giovani confratelli e perchè no, anche dei confratelli anziani. Noi abbiamo solo e sempre avuto e tutt’ora abbiamo dei preti che si limitano a dire messa la domenica e poi basta. Da qualche tempo a questa parte, anzi, assistiamo ad un “ping-pong” di preti che dicono messa a turno una domenica nella nostra confraternita ed una domenica in quella dell’Assunta. Nessun percorso spirituale viene quindi svolto durante l’anno, nessuna catechesi portata avanti neanche con le omelie domenicali con le quali i celebranti si limitano solamente a commentare più o meno superficialmente il Vangelo o a trattare argomenti che spesso sfiorano il pettegolezzo. Con questo sia ben chiaro non voglio addossare colpe ai vari preti che celebrano le messe, magari hanno troppi impegni e quindi non riescono a gestire per bene i problemi delle confraternite ma così facendo però le nostre o almeno la nostra chiesa come tu mi dicevi sta svuotandosi sempre di più. I Priori, che vuoi, gestiscono l’amministrazione materiale della confraternita, l’organizzazione delle feste e poi costruiscono loculi al cimitero, si perchè ormai da questo punto di vista e non solo, come ho sempre detto, le confraternite sono diventate delle agenzie funebri a costo zero e fino a poco tempo fa, quando ancora c’era “il Cassetto” (forse hai già letto l’articolo che in proposito ho pubblicato) a costo sotto zero. Ora dimmi, amico mio, che senso ha iscriversi ad una confraternita, magari essendo pure ateo (e questo è possibilissimo perché non c’è nessun controllo), solo per acquistare, seppur per un domani il più lontano possibile, quei convenientissimi diritti cimiteriali (loculo, bara, trasporto salma, funerale, ecc…) al modico prezzo di 20 euro all’anno? Non è questo lo spirito della confraternita e finchè le cose rimarranno così non solo la chiesa si svuoterà sempre di più ma la stessa confraternità morirà.